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sarò presto imprenditrice
Che bello.
Finalmente potrò condividere il rischio d’impresa pur essendo lavoratrice dipendente.
Il fatto è che non solo non ho mai deciso di essere un’imprenditrice (questione secondaria? D’accordo, ok), ma non ho nemmeno la minima e più remota possibilità di controllo delle scelte gestionali dell’impresa della quale – per pura generosità, a questo punto – condivido il rischio.
Sicché un management composto da idioti incapaci (pare che in natura siano rappresentati in colonie di grande consistenza numerica) potrà tranquillamente scaricare su di me le conseguenze della sua insipienza.
Son già tutta un brivido per l’emozione.
Se questa – e per giunta in un momento di crisi – è l’idea geniale di quest’uomo per rispondere al problema dei salari praticamente più bassi d’Europa, non posso che dare anche a lui, affettuosamente, lo stesso consiglio che egli ritenne generosamente di dare a chi lo contestava: «Risparmiate l’ossigeno per il cervello».
È impressionante quanti siano i cervelli in debito d’ossigeno.
Oggi, non solo in Italia, il rischio d’impresa è sempre tenuto separato dal potere decisionale.
Non te n’eri mai accorta?
(Colonna sonora: Ascanio Celestini Il mondo dei bruchi”)
Sì, me n’ero accorta.
Se non altro per essere sopravvissuta a un certo numero di chiusure di giornali, alcune delle quali sfociate in cassa integrazione e/o indennità di disoccupazione.
Credo di saperlo, sì.
Di essermene accorta.
😉