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noemi e le fantastike 4
Okay.
Il video è qui. Merita, garantisco.
Sulle immagini scorrono, in sovrimpressione, le parole che copio qui sotto.
E poi ditemi se il problema non è serio.
Ditemi se non varrebbe la pena fermarsi un momento per domandarsi cosa ca*** c’è nella testa di quattro ragazze che sembrano voler aspirare solo al misero potere di essere considerate oggetti sessuali.
Per domandarsi che idea di femminilità ci sia nelle loro testoline; che idea di mondo; di potere; che idea di vita.
Tutti abbiamo il diritto di sbagliare, soprattutto da ragazzi.
Ma queste ragazze fanno queste cosa, ora, con l’approvazione dei genitori: il che significa che di questi tempi l’orizzonte culturale e morale di riferimento è questo.
In altri tempi, mamme e papà le avrebbero fatte a pezzettini (metaforici).
Ecco il testo del video, formidabile anche per la varietà dei contenuti, della lingua e della sintassi e per l’uso della punteggiatura come variazione casuale nel ritmo di un discorso al cui possibile e ipotetico senso si accede solo per lampi immaginifici.
È un calderone di concetti a cui pare sfuggire l’assenza di senso che nasce dall’accostamento di aggettivi come «irraggiungibili» e «semplici e per questo uniche».
Fantastiche 4 uniche rare speciali irraggiungibili
Fantastiche 4. Maky, Namy, Lucy, Roby.
Hanno superato tanti ostacoli sono unite sono amate sono desiderate sono invidiate
ma nonostante tutto… il bene che le lega le unisce e non le divide maiImparare a conoscerle è facile basta volerlo! sono semplici e per questo uniche
pensale ammirale ricordale e non dimenticarle
loro sono
…?!?…
le fantastike 4
Marica Maky
Noemi Namy
Lucia Lucy
Roberta Roby.
Mah. Debbo dire che la loro mi pare più una ambizione a voler apparire oggetto sessuale e, se a questo fine lo devono anche esserlo pazienza. Mi par di capire che, comunque, anche come canoni estetici abbiano interiorizzato assai la plastica televisiva. Mi par di capire che il peggio sia quell'”inviadele”. Ma suvvia. Il problema, forse, è che nessuno ha mai detto loro che una ragazza normale, una qualsiasi ragazza che abbia la ventura di essere se stessa è infinitamente più attraente di loro.
Comunque sì. Chissà quale sia il mondo in cui son cresciute, chissà quanti bei libri NON sono stati loro letti da piccole.
penso all’immagine della donna promossa dalla quasi totalita’ dei programmi televisivi – che sono l’orizzonte culturale della stragrande maggioranza degli italiani, non solo di queste ragazzine.
Io sono molto colpita dall’assenza totale della percezione del rischio.
Voglio dire che se io da ragazzina avessi pensato di mettermi in mostra, di portare il mio corpo – anche coperto, per carità – alla visibilità di un «pubblico» qualunque, anche limitato, il pensiero immediatamente successivo sarebbe stato «cazzo, ma cosa mi può succedere? Qualcuno potrebbe approfittare della mia inesperienza, e io come potrei proteggermi da sola?».
Probabilmente la quantità di ragazze che si offrono – non necessariamente in senso letterale: alludo a una generica disponibilità che può anche non venire mai messa in pratica, ma non per questo a me sembra meno indicativa e meno sconvolgente – è così enorme che il rischio statistico di uno stalking (faccio per dire) ossessivamente indirizzato a una di loro è estremamente basso.
Però è come se fosse completamente venuta a mancare la percezione, oltre che del pericolo, anche del diaframma che esiste fra la dimensione privata e quella sociale (non voglio nemmeno definirla pubblica).
«Conoscerle è facile», dicono loro. «Basta volerlo!».
E con così poche parole dicono cose importanti: che non c’è nessuna riservatezza, che non c’è nessun territorio personale da tener protetto.
In altre parole, che non c’è neanche nessun mistero.
Che poi è una delle possibili fonti di magia che tengono in piedi la vita.
Cara Federica…
“assenza totale di percezione del rischio”…? Esatto! Ed è la stessa totale assenza di percezione che questo popolo pecorone ha oggi nello sdilinquirsi davanti ad un “self made man” che oggi lo governa… Già, un “self made man” che è cresciuto dietro le porcherie di un sistema marcio che Tangentopoli non ha avuto tutto il tempo di evidenziare… Ed uno che proprio oggi rivendica per sé un potere assai più assoluto: ma le pecore si son già dimenticate di come assurse al potere nel 1922 il “Gran Puzzone”…?
Per quabto riguarda le “ragazze”, che devo dire, se non che mi vien da vomitare al solo vedere ciò che “sanno fare” e soprattutto a sentirle parlare con una improbabile sicumera e con dimostrazione di aver il cervello pieno di insulsaggini (ma la colpa vera non è tutta loro…)?
Tu ti chiedi, a loro nome: “e io come potrei proteggermi da sola?” Ma quello forse è il minor problema, perché un “papi” che le protegge e le blandisce lo trovano sempre!!!