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l’ira funesta di miss carfagna
A malincuore, invito a leggere la lettera che la ministra Carfagna – a pochi giorni dal momento in cui dal sito del suo ministero sono scomparsi tutti i riferimenti alla necessità di eliminare le discriminazioni contro le persone omosessuali – scrive al Corriere della Sera.
La ragazza difende Berlusconi con tutto l’ardore che le deriva dalla consapevolezza che difendendo lui difende se stessa, ex showgirl passata alla politica. Ma – come spiega lei – non è che una che ha fatto la showgirl non può fare politica.
Qui – accidenti – c’è una gravissima discriminazione contro le donne, poffarre, e soprattutto contro Berlusconi.
Perché – scrive – «l’Aula di Montecitorio è stata frequentata da personaggi condannati per banda armata e concorso in omicidio, facinorosi violenti, con dannati per detenzione e fabbricazione di ordigni esplosivi, protagonisti di risse e di indecorosi episodi di cronaca».
E stranamente, ma guarda un po’, con tutti questi criminali, i critici del governo Berlusconi se la prendono con lei.
Che, santa donna, considera più gravi gli «indecorosi episodi di cronaca» che le corruzioni, la mafia o la camorra: roba che – comunque – uccide, proprio come un omicidio normale, di cronaca normale.
A parte il fatto che definisce Berlusconi «persona di garbo mai prepotente e arrogante» (io mi domando cosa sia per lei il garbo; e cosa la prepotenza e l’arroganza), mi colpisce molto questa frase: «Forse è arrivato anche il momento che chi trascorre le sue giornate a criticare e a farci lezione, scenda dalla sua cattedra di cartapesta, si sporchi le mani con i problemi veri e con le questioni che veramente interessano alla gente e dia il suo contributo alla crescita e allo sviluppo dell’Italia».
Non so a chi la ragazza si riferisca.
Vorrei rassicurarla che tra i moltissimi che criticano lei e un governo pieno di garbo i cui esponenti parlano di poliziotti panzoni ci sono persone che non hanno alcuna cattedra di cartapesta, hanno le mani sporche di realtà infinitamente più di lei, e danno il loro contributo alla crescita e allo sviluppo dell’Italia molto, molto più di lei.
Che la finisca, questa gente, di supporre che chi li critica è uno stronzo senza cervello solo per il fatto che li sta criticando.
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