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c’entra anche il buon gusto
Per farmi un po’ di male – tanto, basta uscire di casa e il risultato masochista è del tutto equivalente – ho dato un’occhiata alla diretta web dell’assemblea della Confindustria.
Potrei dire che sentire certa gente parlare di «merito», di «capaci» e «meritevoli», loro che hanno ereditato l’azienda dal babbo, mi fa venire i brividi.
Potrei dire che sentire Emma chiedere l’innalzamento dell’età pensionabile mi fa orrore, perché parla come se le nostre vite di lavoratori fossero alla totale mercè dei padroni (il sostantivo è questo, sì), e non mi interessa se i conti dan ragione a loro, perché c’è sempre un altro modo di fare i conti, e i numeri non sono mai neutri.
Potrei dire che sentirla elogiare Brunetta mi fa vergognare (tra l’altro, signorino ministro, il falso è già previsto e punito dal codice penale, con pene fino a dieci anni: non c’era nessun bisogno di fare propaganda inventandosi un’altra disposizione penale per punire – noi sì che siamo duri! – i falsi certificati medici presentati dai lavoratori. Finalmente se n’è accorto anche qualcun altro e la cosa si trova, finalmente, anche sui giornali).
Sentirla elogiare i ministri – perfino Calderoli! Cal-de-ro-li! – muove alcune reazioni pavloviane su cui non ho purtroppo alcun potere.
Potrei dire tutto questo, ma non lo dico.
Mi limito a farmi questa domanda: ma che cazzo di camicetta s’è messa addosso, la Marcegaglia?
Ehm… a me quella camicetta ricorda un po’ quelle camicione che descriveva nei suoi bellissimi racconti il “mio” amatissimo Mario Tobino quando raccontava di come si viveva nei manicomi degli anni ’60-’70… Già: mi sembra proprio una camicia di forza: sarà mica una camicia di “forza italia”…?
Sicuramente!
come scalda il cuore sentire qualcuno che li chiama “padroni”, non ne hai idea….
(sì, sto facendo blog-zapping) 😉
Sergejino!