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capitale e plusvalore
Dal Corriere.it.
«La verginità è un valore importante».
Mi spiace essere così brutale di fronte al dispiegamento di tanta innocenza, ma vorrei dire alla piccola Noemi che la prima volta è una cosuccia piuttosto scialba.
Ne servono tante, di volte, prima di capire e di poter apprezzare.
Consiglio di cuore di buttarsi avanti.
Secondo me alla prossima si candida con l’UDC o, meglio, con i teodem del PD.
Dalovi, scusa: alla prossima cosa?
Alla prossima prima volta?
😉
Tremendo come si tenti ancora di sottolineare l’idiozia che la verginità femminile sia un valore mentre è bene che il maschio faccia esperienza. Senza poi dire che nessuno assolutamente parla di educazione (sessuale, relazionale e affettiva) limitando le pochissime parole e molte allusioni all’atto fisico.
Molto ma molto di più ne sapevano i latini che non per niente lo definirono come “andare insieme”.
In effetti l’esperienza è ciò che rende la sessualità ricca e varia, vicina ai propri sentimenti e ai propri desideri.
Ma agli uomini, nuovi signori e padroni di inconsistenti figurine ancillari, occorre sapere che loro sono i maestri, gli insegnanti, e che il loro sapere non potrà andar paragonato con quello di nessuno che li abbia preceduti.
Sono così poco sicuri di sé, così consapevoli della facilità con la quale li si può gabbare – cumulativamente intesi, mica individualmente – da dover affidare il loro potere a un lembo di pelle integro.
Hai colto il punto. E’ chi è fragile che teme la discussione ed il confronto; che ha la necessità di innalzaersi su un piedistallo. In questo come in tutti i campi.
Ma è proprio in questo campo che costoro si sbagliano in modo maggiore, tutta la loro supposta bravura e maestria è per mascherare quello che a loro manca: la capacità di entrare in relazione, sintonia, complicità e molta, tantissima sensibiltà per l’altra persona.
In questo voi donne “in generale” siete molto avvantaggiate e quelli di noi che di questa bellezza hanno paura cercano di riportare il gioco in casa propria, nella fisicità, non sapendo, e non sapendo cogliere, l’immensa bellezza di quello che si perdono.
Okay.
Tutto vero.
Però bisognerebbe non dimenticare la fisicità.
So che non stai dicendo questo, però mi sento di sottolineare che tutta la gran bellezza della relazione ha un suo perché anche perché può oppure no – e qui sta l’incerto brivido della vita – canalizzarsi in fisicità.
Rileggo il mio post; è vero, non si capisce.
Io intendevo parlare esattamente della carnalità, della unione dei corpi, dell’atto fisico, sessuale e dicome viverlo nel modo più intenso e coinvolgente.
Ne viene fuori che si tratta delle stesse cose che fanno crescere e danno valore ad una relazione in generale.
Quando invece citavo la fisicità intendevo coloro che rimangono incentrati sul loro piedistallo, sia esso di potere che solamente il loro pisello.