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la parte più erotica di una donna
«Bene. Cominciamo dall’abc. Quale pensi che sia la parte più potente, la parte più erotica di una donna?».
Hughie si concentrò un po’: «È un bel problema», ammise, «ma mi sa di dover dire che sono le tette».
«Sbagliato».
«Porca miseria! In realtà ero indeciso fra le due…».
lezione numero uno
Flick lo interruppe: «È l’immaginazione», disse. «L’immaginazione, Hughie. Se tu riesci ad assumere il controllo dell’immaginazione di una donna, allora avrai ottenuto il dominio su di lei. Ma l’immaginazione è una creatura bizzarra: per funzionare come si deve, ha bisogno di tempo e di distanza».
Hughie fece un cenno d’assenso.
«Ti è chiaro cosa significa tutto questo?».
Scosse la testa.
la seduzione
«Significa che la seduzione che si esprime con lentezza – utilizzando, per far agire l’immaginazione e consentirle di far presa, unicamente le impressioni e le esperienze più delicate – riuscirà a produrre risultati intensi ed efficaci. La nostra sfida sta qui: eccitare i sensi, portare in superficie la sensazione dell’amore, e ispirare ardore e passione senza nemmeno essere mai visti di persona».
«Faccenda complicata».
sedotto e seduttore
Lei ci pensò un attimo: «Non complicata nel modo in cui uno potrebbe pensare. In ogni buona seduzione, il grosso del lavoro lo fa comunque la persona che viene sedotta».
«the flirt»
Quello che ho scritto qui sopra è uno dei passaggi di un libro delizioso che sto leggendo; sono quasi alla fine, e spero che la fine sia all’altezza di quel che ho letto fin qui.
Si intitola «The Flirt» ed è stato scritto da Kathleen Tessaro, di cui già avevo letto – ma con molta minor soddisfazione – il primo libro, «Elegance».
la storia
«The flirt» è una storia fucsia, qualcosa che somiglia molto a una favola mescolata con la realtà.
Racconta di una specie di ditta i cui operatori – sotto la guida di Mr. Valentine e dell’irlandese Flick, una rossa di mezz’età solo apparentemente priva di attrattive – fanno un lavoro strano: per conto perlopiù dei mariti che hanno qualcosa da farsi perdonare, o semplicemente vogliono dare più smalto alla loro coppia, flirtano con le donne, di modo che esse possano tornare a sentirsi vive.
lo shock
«Che shock era stato, quando aveva cominciato a diventare invisibile agli uomini, che nemmeno più davano mostra di registrare la sua semplice presenza nello spazio. Quanto umiliante scoprire che lo scorrere del tempo l’aveva derubata della versione di lei stessa che lei preferiva, rimpiazzandola con quella di una floscia donna di mezz’età.
Poi le vennero in mente i meravigliosi occhi azzurri di Hughie Venables-Smythe. Perfino adesso poteva sentirli guardare intensamente i suoi, assorbendola.
E allora le spuntò un sorriso.
Era autunno. Le foglie avevano cominciato a cadere.
E lei, dopotutto, era ancora desiderabile».
il professionista non-profit
Una persona a cui tengo mi ha raccontato, un giorno, di un suo conoscente commerciante che aveva un’intensa e proficua attività collaterale non-profit di seduttore semi-professionista.
In modo completamente irriflesso, quest’uomo guardava con concupiscenza tutte le donne che passavano dal suo negozio, snocciolando sottovoce complimenti che alla persona che mi raccontava la cosa sembravano del tutto sproporzionati rispetto alla pochezza – se non addirittura alla sgradevolezza – dell’input.
la caviglia
«Ma come fanno a piacerti tutte?», gli chiese questa persona.
E lui rispose: «Non capisci niente. Ogni donna, anche la più brutta, ha almeno una bella caviglia su cui concentrarsi».
la sensualità
Il libro della Tessaro fa addirittura di più: racconta di questa caviglia senza mai farla vedere.
Insegna quanta serietà ci sia dentro il desiderio di vivere la propria sensualità.
Dice quanto vicina alla morte sia l’anestesia di quei pezzi di sé che giocano con l’ambiguità delle relazioni fra uomini e donne.
Dice di quanta delicatezza hanno bisogno i corpi e l’immaginazione degli uomini e delle donne.
la misura
Penso che ogni uomo e ogni donna, a qualunque età, abbiano bisogno di un paio di occhi nei quali vedersi seducenti.
La pelle di ogni uomo e la pelle di ogni donna hanno bisogno di sentirsi toccati con consapevolezza sensuale.
Il problema è, eventualmente, trovare la misura e il contesto per l’espressione di questa dimensione vitale.
rischi
Attraversare il mondo con la consapevolezza della propria femminilità o della propria mascolinità è in effetti una cosa che esige buon gusto, però, e un grandissimo senso della misura, perché espone al rischio del ridicolo e dello shock di Flick: capire un giorno, all’improvviso, che il tempo è passato lasciandoci invisibili e inavvertiti.
Bisogna saperci fare.
Se si è più giovani, si corre il rischio di non riuscire a tutelarsi efficacemente dai pericoli di una possibile seduttività indifferenziata.
Se si è «maturi», si corre il rischio di ritrovarsi – e basta un istante di troppo, per rovinare tutto – sopra le righe, contigui alla disperazione.
tenerezza
Ma la favola della Tessaro che racconta di questa misura – ed esalta mirabilmente la «coniugalità carnale» (absit religio verbis) benché dando mostra di esaltare l’esatto opposto, cioè la seduzione casuale, sia pur non (come dire?) «consumata» – è molto, molto bella.
È piena di tenerezza verso l’umanità, di consapevolezza e di dolore per il tempo che passa, ma anche di leggerezza.
I personaggi sono molti, ma hanno un’aura che impedisce di considerarli macchiette, perché ciascuno a modo proprio – tranne qualche eccezione trascurabile – riesce ad emergere con un sapore definito e verosimile.
un balsamo
Non so se l’hanno già tradotto in italiano, ma secondo me è un libro che vale la pena di leggere.
In genere, la vita è molto difficile.
E tra queste pagine si trovano motivi a sufficienza per dare a se stessi qualche diritto di quelli che la crudeltà della vita può, nel tempo, spingerci a negarci.
È la riflessione leggera di una donna adulta – la Tessaro – che riesce a ricordarsi di quand’era bambina, e poi ragazza, e poi giovane donna, e già sa vedere al di là delle tende della mezz’età, per così dire.
E lo vede con occhi di donna e, contemporaneamente, con occhi di uomo.
Una lettura balsamica.
Trovo che queste parole
“Il libro della Tessaro (…) Insegna quanta serietà ci sia dentro il desiderio di vivere la propria sensualità.
Dice quanto vicina alla morte sia l’anestesia di quei pezzi di sé che giocano con l’ambiguità delle relazioni fra uomini e donne.
Dice di quanta delicatezza hanno bisogno i corpi e l’immaginazione degli uomini e delle donne.
Penso che ogni uomo e ogni donna, a qualunque età, abbiano bisogno di un paio di occhi nei quali vedersi seducenti.
La pelle di ogni uomo e la pelle di ogni donna hanno bisogno di sentirsi toccati con consapevolezza sensuale.
Il problema è, eventualmente, trovare la misura e il contesto per l’espressione di questa dimensione vitale.”
(forse perchè mi sto avvicinando ormai al “wrong side of the forties”?), siano di un’estrema sensibilità e intelligenza. Come spesso mi accade, leggerti è insieme impegnativo e appagante, singolarmente illuminante per la raffinatezza delle osservazioni che proponi.
Di sicuro mi procurerò il libro, cercherò di leggerlo, e magari non sarebbe una cattiva idea tradurlo…
Grazie, cavoli.
Vedrai che tra poco la tradurrà la sua solita casa editrice italiana: ti pare che una cosa così bella la lascerebbero tradurre a noi?
Il libro io l’ho trovato alla Fnac, senza gran fatica. C’era già, non ho dovuto ordinarlo.
Baci
…ma a pensarci bene, perché solo UN paio di occhi? 😉
ALMENO un paio d’occhi, ok!
😉