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Le mie vicende personali che, un po’ troppo esigenti, hanno preteso la mia totale attenzione, mi hanno distratta per un po’, e così è finita che mi sono persa due cose: la storia del premio Grinzane, che ho leggiucchiato senza troppa passione, e con un preconcetto sui premi letterari; e l’attacco che Pierluigi Battista ha mosso a Piergiorgio Odifreddi, ovvero al matematico che – dopo l’arresto di Soria – s’è da poco dimesso dall’incarico di capo del comitato dei garanti del premio.
Ma ciò che più d’ogni cosa m’ero persa è la consolante consapevolezza che c’è qualcuno ancora capace di fare da indignato contraltare alla dogmatica supponenza da neo-papista integralista del mio amato Battista.
Battista – mi va di ricordarlo – è quello per il quale (cito da qui, dove riprendevo il Corriere della Sera Style Magazine) siccome «il cane in casa è il simbolo animale della società del relativo benessere, il cane è l’emblema dell’immenso e informe ceto medio che domina il panorama sociale della modernità. Rendere la vita impossibile alle famiglie con cani è perciò un attacco al ceto medio: come l’aumento delle tasse, come l’inflazione a due cifre, come l’obbligo di andare in pensione troppo presto», e ogni giudizio è superfluo.
Leggetela, vi prego, la lettera di Odifreddi.
Per niente al mondo ci si deve togliere il piacere di leggere cose come questa: «Anzitutto, lo ringrazio per avermi chiamato “egregio”. Credo infatti che sappia, nonostante la sua avversione per le etimologie, che l’aggettivo significa “fuori del gregge”, e oggi in Italia chi esprime e difende un pensiero laico è effettivamente costretto a cantare fuori dal coro dei belati».
Ed è semplicemente meraviglioso leggere questo passaggio sul buonsenso: «Quanto all’appello al buonsenso come verifica di fondatezza, si tratta dello stesso argomento che viene puntualmente avanzato da coloro che la pensano come lui, ogni volta che qualche idea nuova viene alla ribalta: è stato infatti il “buonsenso” a far processare Galileo per aver sostenuto che la Terra girava attorno al Sole, e non viceversa, così come è stato il “buonsenso” a far avversare Darwin per aver sostenuto che l’uomo fu creato a immagine e somiglianza della scimmia, e non di Dio».
Sembra quella pubblicità: “vi piace vincere facile?”
Battute a parte, leggo Odifreddi sempre con molto piacere, la logica e la chiarezza dei suoi scritti sono ormai cosa rara. Questa me l’ero persa ed è un picere vedere come abbia affettato Battista quasi fosse un cespo di verza.
Però Odifreddi non ha mica scientificamente dimostrato che Battista non lo sia.
Una verza, dico.
Dunque non lo è.
😉
Dopo quello che ha scritto, sarà Battista a dover dimostrare, mcontro ogni evidenza, di non essere una verza!