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se la polizia t’ha menato c’avrà un suo perché
Volevo solo dire che quello che secondo il Corriere.it era un errore – e io già ne avevo dubitato pubblicamente qui – si è rivelato per ciò che effettivamente era: un’azione intenzionale il cui effetto è dare gran potere alla polizia e togliere a un cittadino normale la difesa contro ogni eventuale ipotetico abuso della polizia.
Oggi è stato convertito in legge il decreto voluto da Calderoli, quello di cui l’Ansa dà notizia glorificando l’impatto meritoriamente epocale dell’intrapresa del mascellologo lombardo: il «taglio» (parolina magica, come semplificazione, razionalizzazione, eccetera) di 29 mila leggi (ovviamente) inutili.
Stiamo lentamente scivolando nella situazione in cui l’esecutivo si prende tutti i poteri.
La corretta definizione di una simile situazione è: dittatura.
Dissento sul «lentamente» (perché anzi mi sembra che le cose stiano subendo un’accelerazione micidiale), ma capisco che è una sfumatura: sulla sostanza sono perfettamente d’accordo.
Forse al posto di lentamente avrei dovuto scrivere un passo alla volta. Per intenderci, come modo di procedere nella concentrazione dei poteri è più simile a come operò il partito nazionalsocialista in Germania che alla marcia su Roma in Italia.
Il primo utilizzo le istituzioni rimodellandole a suo uso e consumo; nel secondo caso ci fu una vera e propria dimostrazione di forza.
Preciso, ai fini della pubblicabilità, che coi paragoni mi fermo a questo, perchè delle intenzioni, anche se ho molti dubbi, non ho certezze.
Domanda: ma cosa ci stai a fare ancora qui in Italia, se la tua analisi è così drammatica?
(E non pensare che sia una provocazione: è la domanda che mi faccio quotidianamente, dandomi sempre la stessa risposta, e cioè che sto qua perchè sto cercando di costruire le condizioni per un altrove, anche parziale).