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cicciobello un cavolo
Un moribondo qualunque, per qualunque malattia, in qualunque situazione, sarà obbligato ad esser nutrito e idratato, così che per tacitare la coscienza di gente come Rutelli, Sacconi o i leghisti la sua agonia venga prolungata.
Mio padre morì di cancro a 49 anni.
Un metro e 86.
Quaranta chili.
L’ultima settimana non mangiò né bevve.
Nemmeno fumò.
Nessuno gli diede alcunché che non fosse morfina.
Se Rutelli, il 31 gennaio 1984 – quando mio padre morì – fosse stato già in grado di far danni, e come lui gli altri orrorifici figuri che nel delirio di onnipotenza e di onniscienza vogliono avere il potere di decidere per tutti, mio padre avrebbe avuto un’agonia più lunga.
Io mi domando: ma persone che votano testi come questo si rendono conto di quel che fanno?
Se sì, lo fanno perché ci credono o perché devono acquisire merito agli occhi di qualcuno?
E se ci credono, com’è possibile?
Solo così, portata in pubblico, la tragedia di quella figlia servirà a qualcosa, a qualcuno, e quei 17 anni acquisteranno un senso per tutti, quasi un insegnamento.
Da “La morte e la politica”
di EZIO MAURO, su Repubblica di oggi, che consiglio per intero.
http://www.repubblica.it/2009/02/sezioni/cronaca/eluana-englaro-4/eluana-englaro-4/eluana-englaro-4.html
Testi come questi, obbrobi, idiozie, vengono generati quando l’ignoranza si unisce all’arroganza.
Bastava che scrivessero che il diritto che hanno le persone coscienti di rifiutare, o accettare, cure mediche si estende alle persone non coscienti se queste ne hanno preventivamente dato testimonianza.