Tags
Related Posts
Share This
chi saranno i mandanti?
Mi concedo il lusso di citarmi (dal post immediatamente qui sotto):
I borgatari e/o i fascisti non pentiti vi prendono sul serio, organizzano spedizioni punitive sulla scorta di questi bei vostri consigli che voi immaginate abbiano alto contenuto politico, e non siano invece ciò che sono – cioè qualcosa di simile alla legittimazione degli istinti più belluini dell’essere umano, maxime di sesso maschile – e poi quando ci scappa il morto (romeno, of course) voi condannate tantissimissimo, e dite che per queste cose c’è la giustizia (certo, come no: quella dei «giudici faciloni»; perchè uno dovrebbe affidarsi a un «giudice facilone» quando prendendo una bella mazza può fare secco un romeno?), e che comunque bisogna anche capire l’esasperazione.
E purtroppo era del tutto prevedibile – era qui che volevano arrivare, qui che volevano condurci – che accadesse anche questo.
E a proposito dell’immigrato picchiato e bruciato a Nettuno, Alemanno dice: «Se qualcuno pensa che i recenti fatti di violenza, che hanno visto come presunti colpevoli delle persone immigrate, possano essere un alibi per ritorsioni xenofobe, si sbaglia di grosso. A nessuno è consentito farsi giustizia con le proprie mani e tanto meno strumentalizzare politicamente il dolore delle donne che sono state violentate nei giorni scorsi».
Un mito.
al di là di ogni facile forma di giustizialismo, ma per questi str*** che danno fuoco alle persone per noia e divertimento, per una serata da sballo, credo che andrebbe applicata la legge del taglione: probabilmente una sola sentenza di questo genere farebbe riflettere un bel po’ – prima di agire – gli altri str*** in circolazione con medesime intenzioni.
ovviamente andrebbero puniti anche gli ispiratori di questi insani gesti, quelli che non capiscono che le loro propagandistiche e roboanti cazzate – che non intaccano minimamente il loro sonno notturno – producono danni inimmaginabili.
Non sono d’accordo, Aldo.
Se in una serata di noia si decide di dar fuoco a uno straniero invece di fare le corse in macchina, di lanciarsi dagli scogli o qualunque altra cosa, non si è giovani annoiati e bastardi.
Si è giovani annoiati, bastardi e razzisti.
E niente legge del taglione.
Mi basta un processo con l’aggravante del razzismo.
Quanto agli ispiratori, essi meriterebbero sanzioni politiche, Aldo, non penali.
Peccato che la gente la pensi come loro, e che dunque invece delle sanzioni arrivano i premi. Politici, dico.
federica, io non sono contrario al discorso del processo in sè. è che, magari tra un indulto e un condono, questi bastardi “rischiano” di fare meno anni del dovuto. e per fatti del genere io penso (con molta modestia) che se un giudice ti dà – che ne so – venti anni tu quei venti anni devi farteli tutti fino all’ultimo giorno, neanche un minuto in meno. però in italia sai benissimo che così a volte non succede.
quanto al razzismo, nel mio commento di prima ti ho parlato di persone e non di stranieri: la mia paura è che questo genere di str*** possa aver voglia, in una sera in cui è particolarmente “sballato”, di dar fuoco al primo “debole” che vede passare, che sia un “barbone” italiano o straniero, una rom che elemosina con il bimbo piccolo, il disperato tossico in cerca della dose o altri ancora.
questa è la mia paura: della deriva verso cui stiamo andando, dove qualsiasi gruppetto si senta in diritto – solo per la “potenza” del numero – di imporre la propria violenza sugli altri, a prescindere dal sesso, dall’etnia, dalla religione, dalla condizione sociale.
Aldo, è già così. A rimini cos’è successo? Non è forse già abbastanza razzismo prendersela (dare fuoco) ad un “barbone” qualsiasi, senza nessun’altra distinzione? Chiunque si senta in diritto di usare violenza in base alla semplice giustificazione di attaccare qualcuno di diverso è un razzista. Che poi la molla sia noia, rabbia, mal di pancia o qualsiasi altro motivo non cambia la ragione di fondo.
Sono molto d’accordo con Andrea, in effetti.
La noia, o la non conoscenza della cultura di destra (come dice Cacciari), o la droga, o la rabbia, o la follia, o qualunque altra cosa non sono in alcun modo scriminanti.
Chi attacca un altro perché quell’altro è percepito diverso o inferiore è razzista.
Stop.
Punto.
Io la penso così.
Perfettamente d’accordo con voi, sul fatto che sia un gesto razzista,
Se chi lo compie non lo percepisce come tale, vuole allora dire che la mentalità (generale) è talmente peggiorata da non riuscire più a distinguere il razzismo e a definirlo come tale.
Allucinante però Alemanno: pare quasi che definisca “farsi giustizia da soli” una cosa che non c’entra nulla con qualsivoglia, seppur distorta, idea di giustizia.
Vorrei ricordare come a Milano fu ucciso a sprangate un ragazzo di colore (peraltro italiano a tutti gli effetti) e la giustificazione ( avrebbe rubato una scatola di biscotti) pare sia stata accettata da buona parte dell’opionione pubblica.
Forse ho scritto un “buona” di troppo, però.