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questi son quelli del dialogo
«La legge di Dio non può mai essere contro l’uomo. La legge di Dio è sempre per l’uomo. Andare contro la legge di Dio significa andare contro l’uomo. Dunque, se le due leggi entrano in contrasto è perché la legge dell’uomo non è una buona legge e si rivelerà tale dai suoi frutti».
A parte l’enormità dell’affermazione in se stessa (secondo me grondante di tracotanza, tanto più se usata per suggerire ai medici di non staccare il sondino di Eluana), io mi domando una cosa: Severino Poletto e gli altri suoi colleghi con la gonna farciti di certezze e di teoremi sono veramente sicuri che se la legge di dio esiste loro ne sono gli infallibili (e degni, eventualmente) interpreti?
Un po’ come Berlusconi, l’anziana lattina di coca cola che si dice a favore del dialogo purché coloro con cui dialoga la pensino come lui.
Completamente senza rispetto.
Completamente incapaci di tollerare l’esistenza e la dignità di qualcuno diverso da loro.
Almeno – ma la consolazione è veramente minimale – Berlusconi è certamente volgare e ha certamente pessimo gusto nel vestire, però non si mette le palandrane ricamate e i cappelli decorati.
Ma come si sente, un uomo che ha fatto voto di umiltà, a vestirsi con panni tanto preziosi, tanto decorati?
Con panni che servono – nelle loro fogge diverse a seconda della posizione gerarchica – a rendere chiaro a tutti qual è, lungo la catena alimentare del potere della chiesa, il luogo occupato da chi li indossa?
A questa gente non viene mai voglia di gettare quelle tonache con i ricami dorati e di mettersi addosso qualcosa che li collochi anche esteticamente, simbolicamente, allo stesso livello degli interlocutori e non milioni di chilometri più in su?
La legge di dio…
Sì.
Come no.
Dici che sono un po’ tracotanti, immodesti e sicumeri? Beh pare proprio vero, comunque, io mi accontenterei della prassi zapateriana: lo stato ascolta e nel legiferare rispetta i diritti di tutti e non impone l’opinione della maggioranza.
Ma nel tempo presente sembra che democrazia voglia dire governo del più forte e nulla più.
Anzi: la Roccella è arrivata al punto di dire che il Piemonte «incontrerà gravi difficoltà, e soprattutto problemi procedurali, nel provare ad applicare le procedure indicate dal decreto della Corte d’Appello».
La mite Roccella minaccia.
Che nausea.
Se Dio ha bisogno di questi fantocci per imporre la sua legge è messo proprio proprio male.
Chissà
Noi pensiamo che se c’è, dio sia buono.
Ma se invece non solo ci fosse, ma fosse anche tutt’altro che buono?
Mi ricordo a scuola i rovelli aristotelici tipo «se dio è un essere perfetto, allora ha tutte le perfezioni, anche quella della bontà».
Non sono capace di ricordare qualche risposta mi avevano dato alla domanda se qualcosa autorizzava la supposizione che non avesse anche la perfezione della cattiveria.