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perle ai porci, porci e perle
Da Dagospia:
«Carlo Rossella per ”Il Foglio” – Party rigorosamente black and white nella Washington di Obama. Adrian Fenty, il sindaco della capitale, padre nero e madre italiana, giovane e bella moglie nera di nome Michelle, è l’uomo più invitato della città. Anche la mamma è simpatica e mondana. Ogni giovedì va a colazione da amici diplomatici che le preparano gli gnocchi al pomodoro».
Tanto vi dovevo.
P.s. La foto arriva da qua.
Non ti sto a chiedere esattamente quali sono le perle e chi sono i porci, anche perche’ ho una vaga idea
Sbagli.
Dovresti chiedermelo.
Ti risponderei che:
– le perle sono le informazioni che ci dà Rossella;
– i porci, ne deriva di necessità, siamo noi.
La seconda parte della frase – «perle e porci» – intendeva adombrare la possibilità di una revisione critica dei ruoli, ma senza tuttavia in alcun modo deterministicamente prefigurare risultati.
No?
E i lettori de Il Foglio, che parte hanno in tutto cio’? ‘Porci’ pure loro? Perche’ io a volte ho qualche problema a figurarmela, la psicologia del lettore (ironico? Convinto?) di simili perle, ghiande, noccioline.
No.
Loro non sono porci.
Loro sono… sono… vediamo…
Ecco: loro sono ostriche.