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una lezione da haaretz
Questi due pezzi del quotidiano israeliano Haaretz mi sono piaciuti; il primo forse più del secondo, se non altro perché i commenti danno un’idea più vivace di quel che si sta muovendo nell’opinione pubblica israeliana.
Entrambi criticano l’atteggiamento della stampa israeliana, e soprattutto dell’esercito, in relazione all’informazione sulla guerra. E dicono che nascondere le notizie, presentare come effetti della guerra il rinvio di un matrimonio a Sderot e lo smarrimento di un gatto ad Ashkelon, e manipolare i media (che spesso, spiegano, si fanno manipolare volentieri) sono cose che fanno male alla democrazia israeliana.
Sono meno ortodossi loro dei nostri maître à penser italiani.
Questo mi fa riflettere.
Non sul ritornello sulla cui base molti sembrano voler giustificare ogni cosa, e cioè che Israele è l’unica democrazia del Medioriente (e con la storia che ha, mi vien da dire, la cosa singolare sarebbe che fosse una teocrazia), ma sul Paese dove vivo io.
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