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About Me
Scrittrice e giornalista, ho lavorato per oltre vent'anni nei quotidiani, dimettendomi in agosto 2012 da un contratto a tempo indeterminato.
Ho scritto il noir 'Due colonne taglio basso' (Sironi editore), la storia d'amore 'L'Avvocato G' (Senza Patria editore), e il saggio 'Il paese dei buoni e dei cattivi' (minimum fax), in cui esamino e decostruisco le retoriche giornalistiche (*qui* tutti i link a tutti i pezzi giornalistici citati nel libro).
Alcuni miei racconti sono stati pubblicati in riviste e raccolte.
Mi occupo anche di scambi culturali fra l'Italia e l'Irlanda.
il paese dei buoni e dei cattivi
l'avvocato g
due colonne taglio basso
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L’uso del “presunto” ha superato ormai da un pezzo la frontiera del ridicolo.
Io quasi quasi li multerei per presunta violenza alla ligua italiana 😉
La cosa curiosa, che sfugge a un certo numero di miei colleghi, è che l’abuso dei condizionali che viene fatto (cosa che rende illeggibili gli articoli e dà un’impressione di ponziopilatismo dell’estensore, quasi che non voglia assumersi le sue responsabilità) non funziona MINIMAMENTE in alcun modo da scriminante nel caso in cui la notizia sia falsa oppure diffamatoria.
Loro pensano di proteggersi e di fare i garantisti, e invece i quereloni arrivano lo stesso…
Ma possibile che non ci sia uno straccio di caposervizio capace di spiegare questo basic di giurisprudenza ai suoi redattori?
(omissis, va’)
Mancano qua e là dei pregnanti “…e quant’altro”
ciao! cometa di ritorno
ma poi, nel caso specifico, se quest’associazione è stata SGOMINATA significa che tanto PRESUNTA non lo fosse.
non sarebbe un termine da usare, eventualmente, solo quando non si hanno ancora delle certezze assolute?
…ma loro hanno bisogno di credere di essere protetti, non di proteggersi.
Aldo, il lessico che prevede l’uso di termini come «presunto», «sgominare», e simili, è il lessico della polizia e dei carabinieri, assunto acriticamente da chi da loro riceve le notizie.
I «neristi», spesso completamente dimentichi di ciò che va di moda chiamare garantismo, non vengono mai rimproverati da nessuno dei garantisti del ca*** di questi anni, nemmeno se danno già per condannato qualcuno, per il semplice fatto di definirlo appartenente a una banda che è stata «sgominata».
E poi se ne escono coi condizionali, come se questo potesse attenuare le loro responsabilità…
Vabbè.
Era l’angolo dell’aceto.
Chiedo scusa.
Non so, Dalovi.
Credo che abbiano bisogno di poteggersi, invece.
Di «pararsi il culo».
Qualcuno fa loro credere che questo è un sistema, e loro la sera si addormantano tranquilli, senza domandardi «oddio, avrò rispettato veramente le persone di cui ho scritto?».
Quel condizionale è come dieci gocce di En: fa fare la nanna tranquilli.
(La rubrica «l’angolo dell’aceto» finisce qui).
Tempo fa qualcuno mi disse (o scrisse non mi ricordo bene) che si utilizza il presunto perchè fino a condanna esecutiva può esserci solo presunzione di colpevolezza.
Questo applicato alle persone ma funziona altrettanto bene scrivere che qualcuno viene indagato per…, oppure accusato di….
Assolutamente ridicolo dire che ci sia una presunta ssociazione a delinquere metre sono le persone presunte appartenenti.
Fin qui la logica.
Ma ca…! non esiste modo meno ridicolo di esprimersi?
Chessò, tipo: favorisca i documenti?
In realtà, se io non specifico a chi faccia capo la responsabilità di presumere, anche se scrivo “presunto” accredito per buona una ricostruzione di parte senza specificare di quale parte…