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il ritorno della massaia anni Cinquanta
Ho ricevuto, all’indirizzo del giornale, un pacco gigantesco.
Uno dei problemi è stato dire a mio figlio che quello era uno di quei regali natalizi che i giornalisti possono accettare.
Penso che sia il terzo regalo che mi fanno – a parte quello che restituii – in quasi diciassette anni di professione.
Comunque.
Il pacco arriva dalla Ferrero.
Pregustavo la Nutella.
E invece no.
In effetti, era troppo leggero.
«Cara dottoressa», mi scrive l’amministratore delegato, «mi è gradito augurarLe un Buon Natale ed un Felice Anno Nuovo inviandoLe un nostro prodotto, il Gran Soleil» (per la precisione, dieci monoporzioni). «Ferrero Gran Soleil è il risultato di tanti anni di ricerche, prove e sperimentazioni in vari Paesi, che ci hanno riservato molte soddisfazioni. È però il giudizio del consumatore che conta, e che determinerà il suo successo. Lei» (io, ndr?) «è un opinion leader» (io, ndr?) che, per la Sua professione, è portato a commentare. Sarei quindi particolarmente interessato a conoscere la Sua (la mia, ndr?) opinione. Se vorrà, potrà inviarmi una e-mail a…» eccetera eccetera.
All’interno delle singole confezioni, ho trovato un fogliettino che mi ha fatto capire di quanti anni siamo sociologicamente e politicamente tornati indietro: «Quando a fine pasto è il momento del dessert, tuo marito, i tuoi figli e i tuoi ospiti si aspettano un’attenzione speciale. (…) Custodisci le coppette con cura» (la confezione comprendeva anche delle coppette di plastica per servire la merce, ndr) «e componi un servizio: sarà il segreto del tuo successo da perfetta padrona di casa».
Adesso.
A parte il fatto che secondo il loro amministratore delegato io ero un’opinion leader e non una massaia; com’è che adesso il consumatore-tipo è tornato ad essere la madre di famiglia con marito (non «compagno», «fidanzato», «convivente»…) e figli? La donna attenta e servizievole? La «perfetta padrona di casa» che misura il suo «successo» dalla quantità di coppette di plastica che è riuscita a conservare con cura?
Orbene, mia cara “opinion leader”: il fatto che l’amministratore delegato di una nota industria dolciaria (tra parentesi molto intimo con il cavaliere, mi riferisco al commendator Ferrero naturalmente) si prenda la briga di spedirti un pacco regalo natalizio per avere l’opportunità (più unica che rara direi) di conoscere direttamente da te quale dei gusti di Grand Soleil sia più affine al tuo modo di gustare il dessert del dopo pasto mi sembra abbia del miracoloso. Non credo succeda tutti i giorni essere interpellati da un amministratore piuttosto che da un rompiballe di un anonimo call center alla ricerca dell’ennesima signora da scocciare via telefono. Complimenti vivissimi, quindi, cara Federica. E beato tuo figlio che si potrà spazzolare i dieci Grand Soleil a prezzi da saldo, per non dire gratis…Vienimi a trovare ogni tanto. Un affettuoso saluto.
Naturalmente il “vienimi a trovare ogni tanto” era riferito ai miei due blog (ogni tanto un pò di pubblicità pro domo mea non fa mai male) di cui, anche a beneficio dei moltissimi lettori di questo blog, ricordo gli indirizzi: http://tpi-back.blogspot.com/ e http://l-antipatico.blogspot.com/ A presto.
Pensa la sfiga: mio figlio non mangia dolci.
E comunque – ahinoi – i call center rompono liberamente anche noi che abbiamo avuto l’onore di essere direttamente interpellati dall’amministratore delegato della Ferrero, che – tra parentesi – ha mandato il suo superpacco di Gran Soleil a un certo qual numero di miei colleghi del giornale…
Io gli risponderò, credo.
Gli dirò cosa penso del suo Gran Soleil, e anche del fogliettino accompagnatorio, quello della “perfetta padrona di casa”.
Lo sento come un dovere civile.
Tipo.
Ciao!
Tempo massimo 48 ore ti aggiungerò al blogroll, Fidecami.
Dice: “Perché 48 ore?”.
Perché sono nella mer** con i tempi per qualunque cosa!!!
Verrò a trovarti di sicuro, comunque.
Ciao