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da prete, a padre, a nonno, a prete ancora
Essendo l’isola priva di Vaticano, non posso chiamarlo «vaticanista»; però, insomma, il giornalista che sull’Irish Independent (da cui ho preso la foto) ha scritto questa storia – John Cooney – si definisce «religion correspondent».
La storia è carina.
Parla di un sessantasettenne che, prete fino a quarant’anni fa, si sposò poi in Zambia, rientrò in Irlanda, ebbe quattro figli e due nipoti, rimase vedovo, ed è tornato ora a vestire il saio nella diocesi di Kildare e Loughlin «with the blessing of Rome», cioè con la benedizione del Vaticano.
Quanta meritoria elasticità, a mano a mano che ci si allontana dal Lazio, eh…
Anche se, per la verità, non avrei mai creduto che uno come Bagnasco (e con la sua faccia, per di più, rigida, astuta e marziale) parlasse delle corna come di un’«occasione di emozioni nuove», come si legge qui sotto…
Non credo che sia una apertura recente e esclusiva per l’Irlanda.
Mi pare di ricordare che per i vedovi (e le vedove ovviamente) la chiesa da molto tempo accetti che possano diventare preti (o suore).
Questo non vuole dire che siano particolarmente “aperti” o che io sia felice che il vaticano sia così vicino e così ingombrante.
No, hai ragione. Neanch’io credo che sia un’esclusiva irlandese.
So che i vedovi possono diventare preti.
Mi impressionava il doppio percorso, l’«anda e ri-anda»
Esiste pure un movimento di “preti sposati” e poi i preti (e vescovi) che si convertono da altre confessioni cristiane e sono sposati permangono sposati e con l’abito talare.
Comunque è una fortuna che la chiesa non sia coerente…
Non sono di sicuro la più benevola e aggiornata degli osservatori delle cose di chiesa, ma lo so che esiste il movimento dei presti sposati, e so perfino che i vedovi possono diventare preti: potete crederci?
😉
Quello che vorrei chiedervi è: vi risulta che prima di questo ci siano stati casi in cui il Vaticano abbia autorizzato il doppio passaggio da prete a marito-padre-nonno e poi di nuovo prete?
Io non credo.
Perlomeno: se ci sono stati altri casi di «giro completo», beh, allora non sono stati pubblicizzati: altrimenti non è che mi spiego come mai un giornale ne racconta la storia.