Aggiornamento delle 22 e qualcosa.
Ho dato un’occhiata veloce ai siti dei maggiori quotidiani spagnoli: mi pare che nessuno, perlomeno per ora (ma magari mi sbaglio, eh), dedichi una sola riga alle affermazioni di un (mon)signore che prossimamente – ah, lo spirito del tempo – diventerà cardinale.
Scrittrice e giornalista, ho lavorato per oltre vent'anni nei quotidiani, dimettendomi in agosto 2012 da un contratto a tempo indeterminato.
Ho scritto il noir 'Due colonne taglio basso' (Sironi editore), la storia d'amore 'L'Avvocato G' (Senza Patria editore), e il saggio 'Il paese dei buoni e dei cattivi' (minimum fax), in cui esamino e decostruisco le retoriche giornalistiche (*qui* tutti i link a tutti i pezzi giornalistici citati nel libro).
Alcuni miei racconti sono stati pubblicati in riviste e raccolte.
Mi occupo anche di scambi culturali fra l'Italia e l'Irlanda. 
La “statolatria” detto da uno che ha presieduto “la congregazione per le cause dei santi” (e chissà quali novelli santi dobbiamo lui) …se lo merita proprio un posto nel concistoro
Se uno vede il tempo odierno sembra che non vi sia soluzione diversa alla chiusura del Vaticano.
Basterebbe semplicemente dare il peso che meritano alle varie dichiarazioni. Per come vengono fatte sono opinioni di funzionari di uno stato estero.
Se fossero indirizzate a chi condivide un certo modo di vivere il cattolicesimo e senza voler far passare imposizioni teocratiche potrebbero, anche se non condivise, essere cosiderate affermazioni legittime. Così come sono, sono inaccettabili.
Il problema è che in Italia le troviamo scritte su tutti i siti e tutti i giornali, infatti.