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forza, porta anche tu qualche cervello all’estero…
Università. Ricerca. Finanziamenti. Tagli. Investimenti. E di qui, senza nessuna fatica, alla vexata quaestio: la fuga dei cervelli.
Mi domandavo: ma non è che i cervelli in fuga debbano per forza andare all’estero, no?
Perché a me sembra che ci siano tantissimi cervelli che sono fuggiti (e chissà da quale buco, poi) dalle scatole craniche di loro teorica pertinenza, e ciononostante sono rimasti – essi e le scatole craniche – saldamente in Italia.
A me, per dire, piacerebbe tanto che qualche cervello fuggisse veramente dall’Italia.
Sarei perfino disposta a portarcelo io, in un Paese a scelta.
Secondo me tu desideri il ricongiungimento famigliare. Mi spiego meglio: dopo che cotali cervelli sono emigrati tu saresti favorevole che la residua scatola cranica, ed il relativo corpo sottostante, li raggiungesse, per la felicità ed il gaudio di qualcun altro.
Correggimi se ho male interpretato.
Andrea, ormai non ti posso più nascondere niente…
Ho perso ogni aura di mistero, ahimé!
Suvvia, non ti ci vedo nel ruolo di una “misteriosa” svampita. Mi dai più l’idea di una “intensa” pasionaria.
Eppoi è anche bello capirsi al volo!
…