si salvi chi può

Ieri mi ero ricordata di questo: la legge elettorale sulle europee; i tagli a scuola e università; l’attacco ai diritti dei lavoratori; l’attacco al diritto di sciopero; i soldi alle banche; i grembiuli-divise; le bocciature per la condotta. «Torna la serietà», osa dire la donna che è andata a fare gli esami di Stato là dove sapeva di passare. I regali ai patrioti dell’Alitalia; la cosiddetta riforma della giustizia; le norme sulla prostituzione; le classi-ponte; le misure anti-inquinamento che costano troppo alle aziende e quindi bisogna che si continui a inquinare, con realismo; le impronte digitali ai rom; gli strapoteri ai sindaci; l’attacco continuo alla credibilità e al senso stesso della stampa; le censure sempre più pesanti.

Oggi aggiungo questo, sempre a memoria:
i fondi alle scuole private.
«Non c’è abbastanza denaro per detassare le tredicesime dei dipendenti e dei pensionati».
Le sprangate agli studenti tradotte in «rissa fra fazioni».
Le tv «ansiogene» da normalizzare.
«Concitina».
«Gli insegnanti del sud sono meno preparati di quelli del nord».
I poveri via dalle strade.
Gli statali fannulloni.
Il condono «tombale» per i ladri d’arte.
Il bambino morto bevendo il metadone dei genitori, e il figlio di Muccioli che dice: «Queste morti sono solo il risultato più visibile ed eclatante della dissennata politica di cronicizzazione della tossicodipendenza, chiamata “riduzione del danno”».

Buon giovedì.
Meno male che oggi ricomincio inglese.

Ah.
Mi ero dimenticata l’abolizione del valore legale del titolo di studio.