Tags
Related Posts
Share This
se muori sul lavoro te la sei anche un po’ voluta
Otto morti sul lavoro ieri. Uno oggi.
E il presidente del Senato Schifani dice: sì, okay, bisogna aumentare i controlli; ma occorre anche «fare in modo che la classe operaia venga formata ed educata al rispetto delle regole. Il sistema va guardato nella sua complessità».
La complessità, dice.
Negli anni Sessanta, uno zio di mia madre – era un tipo eccentrico – aveva una sua idea di democrazia partecipativa, che ripeteva volentieri sorridendo: sosteneva che la tv dovrebbe avere un pulsante speciale premendo il quale la persona che parlava poteva essere raggiunta da un tuo sputo di disapprovazione.
Dico per dire, ovvio.
Niente male l’idea della democrazia partecipativa.
Considerando che un presidente del Senato se ne può uscire con oscene affermazioni sulle “vite sacrificate” per la costruzione di una centrale elettrica (era lui, giusto?), credo sia una soluzione – temporanea – abbastanza buona.
Mi ricordo di qualcosa del genere, vagamente…
Non ho modo, adesso, di controllare chi l’avesse detta, quella cosa delle vite sacrificate.
Tempi veramente schifosi, comunque…
Errore mio, era Scajola.
http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/ambiente/gaffe-scajola/gaffe-scajola/gaffe-scajola.html
Certo! Scajola! Quello del co******!
…vi è una bella canzone di Paolini ed i Mercanti di Liquori in cui si racconta come quando muori sul lavoro sei un po’ “mona” mentre quando muori all’estero in divisa sei un eroe…