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questo è un mare di mer**
Ecco. Fatto.
Chiunque abbia mazze tricolori è pregato di usarle dovunque, tanto il governo di questo Paese gli dà ragione, indipendentemente dal fatto che le immagini siano state chiarissime e inequivocabili: mazze sulle teste di studenti, e polizia con caschi blu in testa che, per un bel po’, ha fatto finta di niente.
Per confrontare le parole del governo coi fatti effettivamente accaduti, si può cliccare qui.
A proposito dei caschi, una domanda: non è che se da giorni Cossiga parla di infiltrati che mi dovrebbero ammazzare, e Berlusconi di sinistra antidemocratica e di polizia nelle scuole, mettermi un casco in testa è un presidio di prevenzione ragionevole e minimale?
Me lo domandavo.
ps: Sono molto sorpresa del fatto che Carlo Bonini di Repubblica accrediti la versione di Nitto Palma. Magari lui ha visto cose che io, attraverso il filmato qui sopra linkato, non ho visto; ma da quel video mi sembra chiaro che ad attaccare sono stati i gruppi con le spranghe tricolori. «Non siamo quai per provocare», diceva il tipo con la camicia a righe. E poi, però, c’è stato un «rompete le righe» di stampo militare in un momento in cui il cordone delle loro mazze tricolori non era stato – apparentemente – rotto da nessuna presenza estranea al gruppo dei fascisti.
Davvero.
Vorrei che Bonini – che dice che assolutamente, la cosa dell’infiltrato non ha senso, è pura fantasia – mi dicesse perchè se ne è convinto.
eh no, questo ce lo devi spiegare tu, cara la mia giornalista!
Ma cosa ti devo spiegare?
Perché Bonini pensa quel che pensa, o se ha senso o no mettersi un casco?
Alla prima domanda, posso solo rispondere che non lo so.
Alla seconda rispondo sì.
Magari con la visiera trasparente, ecco.