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nando dalla chiesa, un uomo con un perché
Ho condiviso con lui – io microbo, vorrei che fosse chiaro – un pezzetto minuscolo della sua storia politica, e ora non sono sempre d’accordo con le cose che dice e scrive.
Ma questo pezzo spiega perfettamente perchè nei confronti di Nando dalla Chiesa io senta una stima completamente inestirpabile (e ir-riducibile) da qualunque evento naturale o soprannaturale.
Sono essenzialmente due motivi, direi.
La sua capacità di caricare di autenticità, di rispetto e di segno sentimentale ogni suo discorso politico.
La sua straordinaria attitudine ad accogliere la complessità facendosene carico con piena responsabilità.
bella quella cosa di nando
triste, però, anche molto triste
non credo che sia possibile leggerla separata dall’intervista di cossiga, almeno per chi quella scelta di lotta armata mai ha fatto
non credo che – non dalla chiesa padre, ma chi lo ha usato – avesse o abbia quel senso dello stato (o della collettività, che è lo stesso, dice nando) che la moglie di fenzi sembra dimostrare
e credo che convenga non dimenticare che i generali dalla chiesa di turno, per quanto (o proprio perché) nobili d’animo e onesti nell’agire (a parte via fracchia, come minimo), siano tra quelli che lastricano le strade dell’inferno
suppongo che gli anni di piombo si chiuderanno davvero quando nando (ma a lui ovviamente costa, e gli si può perdonare se non lo fa) ma soprattutto chiunque altro abbia potere e stia dalla parte del potere ammetterà questo
perché se finora un/a fenzi pentita fino a quel punto si trova, un cossiga non lo vedo ancora
marco
E’ possibile, ma temo di non essere in grado di capire fino in fondo quello che scrivi.
Non solo perché ero troppo piccola per poter vivere con una percezione di contemporaneità gli anni del terrorismo (su via Fracchia, poi, non mi sono mai documentata andando al di là di quel poco di giornalistico che ne ho letto), ma anche perché credo – invece – che a Nando sia perfettamente chiaro il punto che suo padre sia stato vittima del fatto che lavorava per conto di chi certamente il suo senso dello Stato non aveva.
Ma a questo punto mi rendo conto di commettere un arbitrio opposto e simmetrico a quello che mi sembra abbia commesso tu – se ho capito bene – attribuendo a Nando dalla Chiesa un’indisponibilità, per quanto giustificata, a comprendere la strumentalizzazione patita da suo padre a opera di chi non aveva certo il suo senso dello Stato.
Se il punto non gli fosse chiaro, non mi spiegherei molte delle sue battaglie, molti dei suoi libri, molto del suo lavoro politico.
Comunque, mi è chiaro che nello stare dalla parte dello Stato è sano – comunque – riconoscere gli arbitri e gli orrori del potere.
E infine: non mi sono piaciute tanto le locuzioni «i generali dalla Chiesa di turno» e «lastricano le strade dell’inferno».
Capisco cosa vuoi dire utilizzandole, e sono anche d’accordo col principio generale che, per esempio, un sacerdote costantemente impegnato per ciò che i cattolici chiamano «gli ultimi» possa finire per legittimare perfino l’esistenza della chiesa come centro di potere; o che un giornalista competente e onesto possa finire per legittimare la democraticità e il pluralismo di un’ipotetica testata «fascista» – dico per semplificare – in cui scrive; e proprio perché entrambi fanno parte di organizzazioni che, tollerandone la presenza, possono fare grazie a loro la ruota del pavone.
Ma quelle frasi si scontrano con un mio problema di sensibilità.
Se il generale dalla Chiesa di turno fosse stato mio padre, le espressioni mi sembrerebbero come minimo un po’ ruvide.
immagino che sia stato, e probabilmente sia ancora, difficile essere il figlio del generale dalla chiesa.
non riesco, per incapacità e per diversa esperienza di vita, a mettermi nei suoi panni, ma ogni volta percepisco anche la sua difficoltà a mettersi nei panni degli altri (anche se percepisco la sua indubbia capacità, senza dubbio superiore alla mia, di provare a capire la posizione degli altri, che è cosa diversa).
non so se sia corretto, mi piacerebbe pensarci di più, ma penso che tra de andré e dalla chiesa padre ci sia ancora una frattura insanabile
m
Non so, Marco.
Mi fermo qui.