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i gas delle famiglie di brunetta
Brunetta non ci sta. I parametri anti-inquinamento ai quali la Ue vorrebbe condurre gli Stati membri gli sembrano troppo restrittivi.
Ha ragione.
Una sana iniezione di realismo, mio dio.
Tutto questo idealismo fa malissimo, fa peggio dell’inquinamento, perché opacizza le menti e le rende meno elastiche; le rammollisce.
«Vogliamo controlli di tipo ambientale», dice Brunetta, «che non uccidano però le nostre imprese e le nostre famiglie».
Notare la gerarchia.
Prima le imprese (che peraltro un inquinamento massivo sono bravissime a produrselo in proprio).
Poi le famiglie.
Le nostre, tra l’altro. Mica quelle degli altri.
L’aria italiana resta in Italia. Questi hanno pure abolito le correnti dei venti, per decreto.
Imprese.
Famiglie.
Cittadino addio.
Che lapsus.
Chi vuole ridurre l’inquinamento «uccide».
L’inquinamento no.
Ma che fantastica inversione della realtà.
Un maestro.
Maestro…? Nooooooooo! Troppo onore: solo un addomesticato manipolatore di chiacchiere…! Bah…
Credo che il curriculum vitae del Brunetta parli da solo: basta cercarlo nel web e leggere con attenzione: e poi sfido chiunque a batterlo come Clown dell’anno…!!!
Fayol
Al di là di ogni singolo burattino di questo teatrino indecente quello che mi dà la nausea è che con quattro slogan per far contenti gli idioti ci stanno legando mani e piedi.
Il futuro, quello che ci sarà tra dieci o quindici anni, vedrà le altre nazioni che avranno fatto progressi nel campo delle tecnologie ambientali e noi a comprare dagli altri come ora stiamo comprando petrolio.