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haider e «lo stato dell’unione»
È morto Joerg Haider.
Per il Corriere era il leader della destra (un moderato?); per la Repubblica il «leader xenofobo dell’estrema destra».
Vedremo stasera, quando la notizia avrà raggiunto il suo «livello di maturazione» (pare impossibile, ma credetemi: va così. La notizia finale è il risultato di una specie di inconsapevole media ponderata fra il peso e la linea di tutti gli organi di stampa e di tutte le agenzie che via via aggiungono un particolare), chi sarà diventato Haider.
Per me, Haider resta il personaggio Hans Albert Mayer, uno che
«dimostra quarant’anni invece dei cinquanta e rotti che risultano all’anagrafe. Merito dello sport e di un’intensa attività sessuale, stando alle cronache mondane; quelle politiche, invece, si interessano soprattutto alle sue opinioni in materia di immigrazione, tutela della razza, castrazione chimica e pena di morte. Opinioni che lo pongono, secondo alcuni, a destra di Adolf Hitler».
Il libro – bellissimo – è «Lo stato dell’unione» di Tullio Avoledo.
Inquietante, angosciante, surreale eppure più autentico di qualunque inchiesta giornalistica, di qualunque reportage, di qualunque tesi di laurea, di qualunque ricerca accademica.
Il razzismo visto nella tranquillissima insensatezza del milieu piccolo borghese, e la contrapposizione fra l’enormità del tema e la leggerezza del registro crea un effetto miracolosamente straniante.
Va letto.
Proprio adesso che Haider è morto.
Aggiornamento serale da comunicato stampa (e sito web nel quale si dice anche «Gloria eterna ad Haider, morte ai massoni sionisti maledetti; il Mossad ha colpito ancora»: cercate l’url per conto vostro, se credete).
Dopo Giorgio Panto e Pim Fortuyn tocca a Jorg Haider
Un altro leader politico antisistema tolto di mezzoVenezia 11 Ottobre 2008
Oggi è una bruttissima giornata per tutti gli europei che credono nella libertà.
In un “incidente” stradale è morto Jorg Haider, governatore della Carinzia, uno degli uomini politici che più si è battuto per la costruzione di una Europa dei Popoli in contrapposizione ad una europa tecnocratica, fascista e totalitaria.
Ancora un “incidente” dopo quello toccato al veneto Giorgio Panto e dopo l’assassinio dell’olandese Pim Fortuyn.
E’ una sfortunata coincidenza che tocchi sempre ai politici più innovativi e liberi di “farsi da parte” in questa maniera mentre i Berlusconi, gli Andreotti e i Prodi continuano a imperversare nei salotti della buona politica?
Crediamo poco all’ipotesi dell’incidente come abbiamo creduto poco alla morte accidentale di Giorgio Panto.
Non possiamo produrre prove ma nemmeno possiamo avere alcuna fiducia che i magistrati abbiamo voluto o vogliano scovarle, se queste vi dovessero essere.
Quando emerge all’interno degli stati europei un leader capace di mettere in crisi la falsa contrapposizione destra-sinistra e non si riesce a farlo rientrare nell’alveo della politica normalizzata, allora deve capitare sempre qualcosa di anomalo.
Da parte nostra le condoglianze sincere alla famiglia ed agli amici di Jorg Haider, uomo politico che abbiamo conosciuto personalmente e apprezzato per la lealtà, il coraggio e l’intelligenza rare, da anni sostenitore pubblico del diritto all’Indipendenza del Popolo Veneto.
Per i VENETI
Riondato Patrik
…nel tempo presente non è neanche utile tirare un sospiro di sollievo.
Però questa notizia mi sconvolge lo stesso.
Sono estremamente colpita.
Senti qua cos’ha detto uno dei suoi collaboratori: «Non era solo il mio capo, era un amico, una grande umanità. Per noi è come il tramonto del mondo. La morte di Haider segna il confine tra il prima e il dopo».
Perfino il Giornale e’ piu’ coraggioso di quelli del Corriere:
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=297352
(questo e’ cio’ che il pezzo riporta al momento: “Suo padre era un un membro delle truppe d’assalto naziste e la madre era un’ insegnante membro della gioventù hitleriana. Lui stesso ha sempre negato di avere simpatie filonaziste ma ha sempre strizzato l’occhio in quella direzione. Nel 1991, dopo essere stato eletto tre anni prima governatore della Carinzia, dovette dimettersi per avere lodato nel parlamento del Land “la giusta politica di occupazione nel Terzo Reich”.”)
ps: avevo letto il libro di Avoledo e mi era piaciuto molto. Un libro molto inusuale.
Credo che la frase che tu trai dal Giornale – che io non ho visitato – venga dritta dritta da una delle prime agenzie uscite sul fatto.
Io, infatti, ricordo di averla letta da qualche parte nei siti, stamattina; adesso non la ritrovo più: segno del fatto che i pezzi attualmente pubblicati dai siti sono stati «rinfrescati» con l’inserimento di notizie e di particolari tratti da agenzie nuove arrivate nel frattempo.
Vedrai che per questa sera, quando il quadro sarà «stabilizzato», i titoli sulla vicenda saranno più d’uno, e uno certamente si richiamerà ai genitori.
Tutto questo per dire che non credo che in questa situazione il Giornale sia stato più – come dire? – onesto del Corriere, nel senso che avrà copiato dalle agenzie come facciamo tutti (chi facendo tare, chi mettendoci del suo, chi traducendo in italiano corretto, e chi no).
Dopo al lavoro mi tolgo lo sfizio e controllo a che ora è uscito il lancio che spiegava le vicende politiche dei genitori di Haider.
Comunque confermo. Questa notizia mi sconvolge.
Sono sicura – anche se sono consapevole di commettere un arbitrio – che quest’incidente sia accaduto perchè quest’uomo, che è caduto e «risorto» tre volte, dopo l’ultimo balzo elettorale si è sentito invincibile, immortale.
È come se riuscissi a sentire con quale ebbrezza s’è messo a guidare, dopo la riunione politica – diciamo così – alla quale aveva partecipato.
Gli applausi nelle orecchie.
L’idea che quella gente lo considerava un dio.
L’idea che lui ce l’aveva fatta.
L’idea che non erano riusciti a farlo fuori neanche con quelle foto coi ragazzini in discoteca.
L’idea che lui faceva parte di un’umanità superiore e invulnerabile.
Io sono.
Io posso.
Io arrivo.
Io spingo.
Io corro.
Io dio.
Io bum.
Io crash.
Io… io…
Io pff…
L’umanità è un mistero, ca***.
si’, hai ragione, vedo ora che era un’ANSA:
http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_789032949.html
Vedremo che fine fara’ il pezzo su il Giornale. Attualmente e’ linkato sulla homepage.
A proposito: sono andato a controllare e l’agenzia e’ sparita, sostituita da un pezzo nostalgico ed elogiativo.
Sul Giornale, dici?
Io mi sono fatta la raccolta di tutte le Anse di ieri.
Ti garantisco che è una raccolta estremamente istruttiva.
E oggi mi sono andata a guardare il Guardian – ho voluto fare una cosa di parte – per godermi la linearità di giudizio politico di un quotidiano straniero, insieme al tentativo di rendere ragione, magari, della complessità della personalità.