walter alla riscossa

Ma che piacevole sorpresa.
Leggo l’intervista che Veltroni ha dato al Corriere e mi sembra di sognare.
Quasi.
Dice: «Il governo tratta il Parlamento come fosse una perdita di tempo, una rottura di scatole».
«Il governo ha l’obiettivo di far male ai sindacati».
(…)
«Ma indebolire i sindacati è una scelta suicida, il cui risultato è la proliferazione delle rappresentanze autonome e corporative. Il governo addita negli immigrati un nemico; ma se espelli un uomo dalla società, si comporterà come un espulso, e avremo un Paese non più sicuro ma meno sicuro, in cui già ora accadono episodi gravissimi di intolleranza, di caccia allo straniero. L’assassinio di Abdul per un pacco di biscotti è un segno del tempo peggiore. C’è tutto: la povertà, l’esasperazione, il razzismo. E i genitori che dicono: “Pensavamo di essere italiani, abbiamo scoperto di essere neri”».

Cazzullo gli dice che il movente razzista è stato escluso dalla procura; e lui, Veltroni, cosa risponde?
Qualcosa che mai avrei immaginato: la stessa cosa che ho pensato io! Veltroni – mio dio – la pensa come me! E corrispettivamente, io la penso come Veltroni: è incredibile, è successo! Per una volta è successo!
Ecco la risposta: «Non ho mai sentito di un ragazzo sprangato al grido di “sporco bianco”».

Sempre Cazzullo gli chiede una cosa come «buon uomo, come la mettiamo con il figlio del Colaninno della Cai nel vostro partito?
E lui (come se avesse letto Galli della Loggia su Style Magazine, o anche il mio post): «Lei non pensa che in Italia cominci a esserci un pensiero unico? Sono stanco dell’assenza di una coscienza critica che ignora la trave e si concentra sulla pagliuzza. Il premier è padrone di mezzo Paese, sua figlia entra nel consiglio di Mediobanca, e il conflitto di interessi è quello di Matteo Colaninno?».
(…)
«C’è un clima plumbeo, conformista, come se a chi governa fosse consentita qualsiasi cosa. La Gelmini arriva a Cernobbio in elicottero, come neppure Dick Cheney» (Cacchio, questa me l’ero persa! È spaziale! Me la vedo, con la giacchetta color crema e l’occhialetto viola, mentre tenta di tener fermi i capelli mossi dall’elica. Un giorno devo scrivere qualcosa sulle donne che portano le giacche).
«Il premier non va all’Onu, non partecipa alla trattativa Alitalia, per andare al centro Messegué; senza che nessun tg lo dica. Leggo sull’Espresso che a San Giuliano c’è stata una selezione tra gli operai, per fargli incontrare solo quelli più bassi di lui. Non so come li abbiano trovati; so che queste cose accadono nei sistemi autoritari. Ma i riflettori vengono puntati su di noi. Se un dirigente locale del Pd fa una critica, finisce in prima pagina. Se il sindaco di Roma smentisce Berlusconi sulla legge elettorale per le Europee, finisce in un colonnino».

Tutto vero, cavolo.
Ma Veltroni dov’era, fino a oggi?