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quelli che li manda dio
L’integralismo pro-life mina alle fondamenta il valore della famiglia. Checché ne pensi Sarah Palin.
Non lo dico io, ma Slate magazine, quotidiano online nato in America nel 1996, filiazione del Washington Post.
L’articolo, molto interessante, dice in sintesi che «piaccia o no, la possibilità di ricorrere legittimamente all’aborto supporta il tipo di struttura familiare che i conservatori avevano così a cuore: quella formata da due genitori che allevano i figli all’interno di una relazione stabile».
Nel senso che se i bambini nascono da ragazzine spiantate, di sicuro non cresceranno in famiglie standard.
Sempre a margine della gravidanza della figlia di Sarah Palin, interessante anche la tesi – sempre di Slate – che sia irragionevole che a scegliere se far nascere il figlio di una diciassettenne prossima alla maggiore età sia la madre della ragazza.
Quanto maggiore è l’importanza della scelta, sostiene Slate, tanto più importante è che la scelta venga presa dalla persona quasi adulta su cui faranno carico le conseguenze.
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