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pillole di passione
Solo poche parole per rassicurare un uomo che si chiama Rino Fisichella, di professione monsignore, e anche per dargli alcune risposte.
Per aprire un dialogo, insomma, con un uomo così pieno di certezze e buoni amici.
Leggo qui: «Ci sono metodi naturali che aiutano ad amarsi, così come ci sono studi scientifici che non vengono conosciuti sul male che la pillola anticoncezionale fa. Su questo non c’è informazione, non si vuole fare informazione».
Qui la prima rassicurazione: sono perfettamente d’accordo sul fatto che esistono metodi naturali che aiutano ad amarsi.
Non credo di dovermi dilungare sul punto, se non – forse – dicendo che uno di questi metodi naturali (così naturale che a volte arriva anche se non vuoi o se il logistico non lo consente) si chiama desiderio.
Come il tram, esatto.
Quanto alla pillola, rimedio subito alla cattiva informazione e lo scrivo qui, chiaro e tondo, come se dovessi dirlo a un figlio adolescente: la pillola fa male. Meglio il preservativo, che almeno protegge.
E anche le colpe dell’informazione le abbiamo emendate.
Poi. «Non bisogna confondere amore con passione», dice Fisy.
Qui la seconda rassicurazione: giusto, vero, parole sante.
Vorrei garantire a Fisichella che la differenza fra le due cose è chiarissima a me e a qualche altra milionata di praticanti, che non le confondono affatto e sanno piuttosto bene che passione e amore esistono veramente tutt’e due.
Non mi è molto chiaro perché, potendo avere entrambe le cose, per Fisichella bisogna sceglierne una sola: l’amore, scommetto. Meglio se con la «a» maiuscola.
Terza frase interessante (l’uomo sta parlando con alcuni studenti). «Quando a 15 anni cominciate a vivere con una coetanea come marito e moglie» (come marito e moglie? A quindici anni? Sicuro sicuro?), «che accadrà quando ne avrete trenta?».
Cosa dite, viandanti?
Glielo diciamo o teniamo il segreto?
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