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«ciaograzie» tutt’una parola
Vivo in un posto dove la brutalità e l’ipocrita falsità delle relazioni personali raggiungono livelli parossistici, eppure tutti, composti e ben vestiti, stanno imbozzolati in un’affettata cortesia da cicisbei.
In un luogo dove ogni comportamento sociale viene interpretato secondo le categorie di «educato»/«maleducato» (con accompagnamento di adeguata piccola – ed educata! – smorfia del volto), secondo uno di quei meccanismi on-off che così tanto rapiscono le psicologie semplificate, incapaci di tollerare una qualunque possibilità teorico-filosofica di esistenza di un «non-on» e di un «non-off».
Ebbene. Qui, quando qualcuno vi saluta, ci sono 90 probabilità su cento che vi dica la «parola di (pur)troppo» di oggi, ovvero «ciaograzie» pronunciata con una sola emissione di fiato.
Un mezzo per sentirsi a posto come che sia.
Io il grazie te l’ho detto; per il resto, fa’ un po’ tu.
«Ciao, come va?».
«Bene. Tu?».
«Bene anch’io, sono solo un po’ stanco».
«Taci, non parlarmene».
«Beh, guarda che adesso che è ricominciata la scuola è veramente dura».
«Ah, altro che!».
«Beh, devo scappare».
«Allora ciao».
«Ciaograzie».
Grazie di che?
Bazooka.
Invece a me c’è chi mi apostrofa “Senti bel giovane” senza avermi mai visto (altrimenti se ne guarderebbe bene).
“un modo per sentirsi a posto come che sia”
Appunto… almeno 60% di errore in sole tre parole.
Quanto alla musica… ‘a bbella, io ‘sta robba (anche se non galoppavo come questi dannati) la sonavo che tu ancora giocavi cor cicciobbello.
Ok mi ricompongo. Non è successo nulla!
Qui devo dare qualche spiegazione.
Su http://libertalhovista.blogspot.com/, il blog di Cometa, ho scritto un commentuzzo – niente di che: gli dicevo solo che io il suo blog l’ho linkato da mo’, mica da oggi come lasciava pensare il suo post odierno – esordendo con un “senti, bel giovane”.
Siccome nel suo post Cometa diceva che stava sentendo A love supreme, io rilanciavo con questa cosa qui.
Niente a che vedere con Coltrane, per carità: ma mi sembrava carina.
E adesso mi dice che lui questa roba la suonava quando io facevo l’asilo…
Fine della storia.
Però mi spieghi cosa vuol dire quella cosa del 60% di errore?
Sono istupidita da un certo numero di fattori: ho bisogno di un esegeta.
😉
“Senti”: accettato con riserva, sono ancora poco avvezzo alla scarsa formalità di Web 2.0; arrivati al 3.0 il bon-ton prevederà al massimo un fischio…
“bel”: errore!
“giovane”: errore! errore!!
Risultato: ha totalizzato 2 errori su 3.
Con la Gelmini, ripara a settembre.
Oh, mi dispiace di essere stata troppo colloquiale…
Non volevo, signor Cometa.
Impetro grazia, signore.
🙂