vicenza, un faro per tutti (con correzione, purtroppo)

In attesa di sapere in cosa mai si concretizzerà l’annunciata «stretta» sul codice della strada (credo che saranno formalizzati l’abolizione delle confluenze da sinistra in tutti gli incroci, l’obbligo di dare sempre la precedenza a destra e il divieto totale di guardare a sinistra anche se la coda dell’occhio ci avverte che sta cadendo un meteorite), accontentiamoci di un notizione che arriva da Vicenza, amena città che – almeno lei – ha dato un po’ di lustro alla letteratura italiana.

L’amministrazione comunale di prima, che era di destra, aveva istituito il divieto di «bivacco» (ahimè sì). E così, pochi giorni fa un ragazzo è stato multato perché stava leggendo un libro su un prato.
L’attuale amministrazione, che si definisce di centrosinistra, è in procinto di abolire il divieto, restituendo alle persone – udite udite – la possibilità di sdraiarsi sui prati.

Questo blog, commosso, ringrazia.

P.s. Prima che qualcuno faccia domande impertinenti: sì, si può commuovere anche un blog.

Secondo p.s. Aggiornamento di oggi 20 agosto.
L’ordinanza c’è: le persone possono sdraiarsi sui prati, ma solo di giorno.
Alcune panchine saranno riservate agli anziani, e agli altri sarà vietato sedersi (dunque, la fregola del divieto ha colpito ancora); è comunque vitetato sedersi sulle panchine in modo improprio (gesù!).
Ma soprattutto – per la miseria – il sindaco Variati (che sarebbe di centrosinistra) mi dà ragione! Dice che «prima ancora di sanzionare i comportamenti maleducati o scorretti» (sindaco, c’è una bella differenza!!!), «l’ordinanza si pone quindi lo scopo di ricordare la buona educazione».
Dunque, ci siamo.
I sindaci-papà vogliono insegnarci come vivere.
Non si mangia con la bocca aperta, non si parla con la bocca piena, non si beve davanti a un interlocutore, non si interrompono gli altri quando parlano, non ci si scaccola il naso, non ci si gratta il culo, non si fanno i rutti, vietate le scoregge…
Eccetera.
Mamma mia.