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ma sì, scambiamoci le mogli!
L’Independent ha letto il pezzo di Pierangelo Sapegno che, sulla Stampa di ieri, si occupava delle coppie di scambisti, e ne ha tratto un articolo a sua volta lanciato in bell’evidenza sulla homepage della versione web, della quale è al momento il secondo titolo, con fotona di Berluscòla con moglie alla destra.
il «leader lothario»
Scrive Hilary Clark, corrispondente da Roma, che c’è poco di cui stupirsi se in Italia, come dice Sapegno, gli scambisti son due milioni, cioè un quarto delle coppie sessualmente attive: basta considerare che è il Paese il cui «leader lothario» – cioè (secondo l’Oxford American dictionary che il mio Mac mi dà come widget) «un uomo che nelle relazioni sessuali con le donne si comporta egoisticamente e irresponsabilmente» – ha offerto la moglie al premier danese Anders Fogh Rasmussen dicendo che era più carino di Cacciari…
la versione italiana di downing street
Con quella specialissima attitudine britannica alla condiscendenza, Clark definisce tra l’altro Palazzo Chigi «the Italian version of Downing Street», come se dire «la sede del governo italiano» fosse veramente troppo difficile, una complicazione inutile… O come se il Colosseo, ipotesi, fosse la versione italiana di Wimbledon.
lo scambio delle mogli
Vabbè.
Quel che mi fa impressione, però, è che ciò che in italiano chiamiamo «scambio di coppie» viene reso nel pezzo con «scambio della moglie», «wife swapping». Come se a questa pratica fosse per definizione collegata una sorta di umiliazione delle donne, e non si potesse trattare – almeno in via teorica, no? – di una decisione condivisa da un uomo e da una donna.
Magari nelle intenzioni di qualche scambista ci sarà pure la volontà di «schiacciare» la donna, non saprei.
ah, questi italiani maschilisti
Però il tono generale dell’articolo mi spinge a far l’ipotesi che con quella traduzione Hilary intendesse riferirsi con silenziosa e ilare riprovazione al maschilismo che l’iconografia tradizionale – non senza ragione – accoppia all’italian way of life.
Ma non è maschilista – consapevolmente o per riflesso condizionato – anche chi scrive «scambio delle mogli», come se il dominus delle situazioni fosse sempre un marito?
niente rispetto
Il pezzo ha scatenato una certa mole di commenti, e alcuni italiani si sono arrabbiati un bel po’, soprattutto con tale Steerpike, che scrive questo: «Non ho più molto rispetto per la maggioranza degli italiani. La sinistra è morta, le politiche razziste sono sempre più diffuse. I politici dicono cose che farebbero vergognare il peggior fascista. I governi restano in carica per qualche minuto e sono retti da gangster coi denti candeggiati e i capelli trapiantati. E la mafia letteralmente possiede metà del Paese».
rifaremo l’impero, vedrai
Ora. A parte la parola «gangster», che in effetti mi sembra diffamatoria, non so dare torto a Steerpike… Ma «un romano» gli risponde questo: «A te non piacciono gli italiani perché sei una personcina troppo miserina per amare e apprezzare ciò che i romani e l’Italia han fatto per te. L’Italia tornerà forte, ti mangerà in un solo boccone, e tu tornerai ad amarla come prima».
Non è magnifico?
E’ magnifico.
L’ultimo intervento mi ricorda il famoso sketch di “Life of Brian”, “what have the Romans done for us”:
http://uk.youtube.com/watch?v=ExWfh6sGyso
ciao!
Non me lo ricordavo!
È fantastico!
E se «un romano» avesse proprio inteso citare questo sketch e dunque il suo commento fosse scherzoso?
oddio, sono andato a leggere i suoi interventi e mi sembra uno molto convinto! (comunque, se posso dire la mia, gli “scambisti” mi fanno sorridere)
Sorridere?
Non so.
Io non riesco a capire come facciano a non avere paura, invece.
Di essere messi a contatto con un’esperienza che immagino emotivamente esplosiva e destrutturante, di incrociare persone pericolose, di mettere in gioco non solo la propria storia individuale ma anche quella di coppia.
Di assumere un’attitudine al «consumo» di emozioni che non io non sarei in grado di riprodurre in vitro, o di acquistare in un supermercato.
Magari sbaglio tutto, non so.
tutto giusto quello che dici. Mi riferivo al lato grottesco del fenomeno. Gia’ il fatto che esista un’associazione di categoria chiamata “Federsex”: come le fedecasalinghe e la federugby!
In effetti Federsex fa specie…
Che sia perché mi chiamo Feder… ica?
😉
sulle coppie scambiste suggerisco la lettura di Michel Houellebecq “le particelle elementari”, che puo’ piacere molto(come nel momento in cui lo lessi) o nn piacere affatto.