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le «misure difensive» contro gli ebrei
«Tutti i ritorni dell’antigiudaismo sono dovuti all’eccessiva ingerenza giudaica nella vita e nello spirito delle nazioni. Se gl’Israeliti avessero continuato a vivere separatamente senza manifestazioni di provocante orgoglio, senza gettare il laccio delle grosse operazioni finanziarie iugulatrici, senza incunearsi nella politica, senza tendere insidie spirituali, diciamo la verità: nessuno li avrebbe disturbati».
«La reazione antigiudaica si è manifestata soltanto in certi momenti in cui le popolazioni hanno avuto la sensazione d’essere afferrate alla gola».
«Sono quindi logiche le misure difensive prese dalle nazioni consce del pericolo che il Giudaismo rappresenta».
I virgolettati sono tratti da uno scritto di Carlo Cecchelli – «La questione ebraica e il sionismo», pubblicato nell’ottobre del 1939 dall’Istituto nazionale di cultura fascista di Roma.
Il preteso tecnicismo delle argomentazioni a favore della discriminazione razziale, e l’assunto secondo il quale se gli «invasori» non avessero «afferrato alla gola» le popolazioni indigene (cioè noi) nessuno – «diciamo la verità» – «li avrebbe «disturbati» non ricordano forse qualcosa a tutti noi che viviamo in Italia 69 anni dopo?
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