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mica solo i fatti. anche le parole fanno miracoli
Giuro. Lo giuro solennemente.
Non l’ho pagato.
E anzi, fino a giovedì scorso, cioè alla festa-fiera ml’08 che c’è stata a Milano, alla Triennale della Bovisa, nemmeno lo conoscevo, se non come l’autore del libro «Il calcio a test» che a mio figlio è piaciuto da impazzire (ha appena pubblicato il secondo, tra l’altro: è «Le Olimpiadi a test»).
Però la vita, a volte, fa delle sorprese; e fa in modo che dalle cose che scrivi – e cioè da cose che corrivamente possiamo definire finte (se si tratta di un romanzo), o quantomeno virtuali (in tutti gli altri casi in cui la parola è scritta) – nascano cose vere che ti consentono di scambiarti opinioni vere e di capire l’autenticità dei sentimenti che ci stanno dietro.
Di seguito, quello che il mio collega Francesco Facchini ha scritto sul suo blog (e mi ha anche spedito) dopo aver letto il mio libro.
“DUE COLONNE TAGLIO BASSO”
UN LIBRO CHE HA UN PROBLEMA
QUALE? DICE LA VERITA’
Che pensare quando incontri una persona e lei ti dice la verità. Beh, che è iniziata un’amicizia.
Ecco quello che mi è capitato con la giornalista e scrittrice Federica Sgaggio, narratrice naturale e ironica che ha dato alle stampe (Sironi Editore, euro 16 ben spesi) “Due colonne taglio basso”.
Di cosa si tratta? Di un romanzo, di un giallo, di una narrazione ritmata e sufficientemente adrenalinica, di un libro che racconta la cruda verità su un mondo quasi morto.
Quale? Quello del giornalismo, quello dell’Italia che si sta seppellendo con le sue mani e non ha più speranza.
La Sgaggio racconta della provincia tronfia, gonfia e razzista che nasconde la verità, la provincia dove le cose sconvenienti finiscono in “Due colonne taglio basso”.
Spero per voi che non perdiate l’occasione di leggere questo libro e lo scientifico e cronachistico ritratto della provincia che nega il suo lato oscuro dietro uno strato di melassa, ricchezza e perbenismo.
Spero che non perdiate questo libro perché, se siete giornalisti, lo scritto vi dirà la verità, tutta la verità, niente altro che la verità sul vostro mondo e sulla morte del giornalismo vero.
Se invece giornalisti non lo siete e non ci tenete ad esserlo, vi racconterà come vengono gestiti gli spazi riempiti di parole che ancora, si fa per dire, sfuggono alla pubblicità. Vi racconterà la verità su quello che vi fanno leggere e quello che viene passato come una notizia, ma è un messaggio pubblicitario spesso comprato al giornale da chi ha qualche interesse a farlo. In gergo si chiama marchetta o pompino.
Preparatevi gente, perché la Sgaggio vi racconterà la verità sulla merda che riempie i giornali. Io per campare, faccio più di qualche pompino alla settimana. Federica è scrittrice vera, moglie e madre. Si vede.
Si vede perché racconta la verità, ma descrive anche emozioni e sentimenti di un giallo strepitoso per quanto attiene allo sviluppo della vicenda e anche inaspettato per alcuni suoi risvolti.
Vedere i diversi interpreti della storia, contrapposti tra loro, uniti in un momento conviviale e in tal modo descritti è una trovata letteraria geniale che riflette la realtà. Con i nostri nemici, con coloro ai quali vorremmo spaccare la faccia, spesso ci troviamo a cenare o a parlare dell’ultima vacanza o del tal libro appena letto.
È il mondo del lavoro e ha le sue ipocrite regole: tutti abbiamo un osso da spolpare e facciamo di tutto per azzannarlo. A cominciare dalle menzogne.
Anzi, diffidate di chi vi dice di essere sincero e coerente anche sul posto di lavoro. Sta per tirarvi un coltello in mezzo al cuore.
Già, come quello del delitto su cui ruota “Due colonne taglio basso”, ottimo lavoro (acerbo) di una splendida scrittrice vera.
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