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fatti più in là (e sparisci, grazie)
Vietato mendicare, «ma solo se distesi in mezzo al marciapiede». E se si è un po’ distesi di tre quarti e non esattamente in mezzo al marciapiede? Multa o perdono?
È una delle prescrizioni pensate per farcire il nuovo regolamento di polizia municipale presentato dal sindaco di Firenze Domenici (che sarebbe di sinistra).
Il regolamento deve passare al vaglio della giunta e al voto del consiglio, e c’è da sperare che qualcosa venga mutato, perché alcune delle – come posso dire? – «idee» che ne emergono sono francamente strambe.
Tipo questa: se si è ubriachi, il regolamento proibisce «di frequentare locali e zone affollate allo scopo di prevenire le risse». A parte una questione di virgole – scritto in questo modo, sembra che sia proibito frequentare zone che, per evitare le risse, siano state riempite di gente – a me sembra stranissimo questo fatto: che sembrerebbe che il regolamento renda ancora possibile ubriacarsi, ma solo un po’. Quel che basta ad essere in grado di capire che si deve scappare dai luoghi affollati.
Cosa che, per il senso letterale che ha, equivale a proibire l’ubriachezza tout court, senza tuttavia dirlo.
Un’altra cosa curiosa, ai limiti della pruderie, è che è vietato prostituirsi a meno di duecento metri di distanza da scuole e chiese.
Ora: a parte la questione della misurazione del raggio di zona franca (dipingeranno dei segni per terra per delimitare l’area o doteranno i vigili di un paio di metri da sarta?): credono veramente che le persone che frequentano le scuole o le chiese abbiano un’autonomia di movimento inferiore o pari ai duecento metri? Se le prostitute si mettono a 250 metri, i ragazzi e i fedeli non ci passano davanti perché c’hanno i piedi con un software a gittata massima 200 metri e arrivare fino alla donnina è troppa fatica?
Capisco che quello della soglia è un problema di tutte le norme. Ma le norme dovrebbero preoccuparsi anche di avere un senso. E io qui non ne vedo altri se non il solito: spostare un po’ più in là, fuori dalla vista, le cose che non piacciono.
Tra l’altro, il regolamento vieta di stendere la biancheria sulle facciate dei palazzi: non dico che sia bello vederla (di sicuro, però, non è letale); ma non bastano i regolamenti condominiali?
Davvero: non sopporto più questa cosa che i sindaci vogliono insegnarmi la buona educazione, come se non avessi mai avuto un padre e una madre.
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