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cani, rom e decoro
A parte il fatto che l’esistenza di un assessorato al «decoro» mi sembra un’idiozia in sé, vorrei che l’assessore al decoro di Venezia mi spiegasse che legame c’è, precisamente, fra il decoro e i sacchetti per la raccolta delle mer** di cane che il Comune ha deciso di distribuire con le macchinette automatiche.
A me pare che togliere la mer** da terra non sia una dimostrazione di ossequio al decoro, ma un elementare segno di rispetto verso gli altri. Capisco che l’istituzione di un assessorato al rispetto non migliorerebbe le cose; ma le cose, porca miseria, chiamiamole col loro nome.
p.s. Per esempio. Leggo sull’Ansa che Chiamparino, il sindaco di Torino, dice che la scelta di creare un commissario ad hoc per i rom è «poco redditizia». Non è che si assuma la responsabilità di spiegare se è d’accordo o no con la scelta in se stessa; non è che dica – come fa il commissario per i diritti umani al Consiglio d’Europa – che «la figura di un commissario nazionale per gestire l’emergenza rom si fonda su pregiudizi e non fa che perpetuarli», e che l’azione delle forze di polizia «non può essere organizzata in base al gruppo etnico a cui il trasgressore appartiene». No. Lui dice che è «poco redditizio». I soliti motivi tecnici.
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