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cortesie per gli ospiti
Dunque. Ci sono questi due vecchi amici; uno più attempato, l’altro meno. Quello più attempato invita l’altro a casa sua e nella visita parlano di tante cose banalissime. Cose come gli aerei, l’energia nucleare, le donne, o i fucili. Le cose di cui chiunque di noi parlerebbe a una cena da amici, insomma. Soprattutto l’energia nucleare, in effetti.
Io per esempio ne parlo veramente a tutte le cene.
Uno dei due è russo, e ha qualche suo problema con la Cecenia. Non è ben chiaro che problema sia, ma insomma qualcosa c’è, ed è pesantuccio. C’entrano anche un po’ di morti. Forse – dicono – anche una scuola dalle parti dell’Ossezia dove furono uccisi un sacco di bambini.
L’amico più attempato – un simpatico signore cuorcontento – è così felice di questa visita che per il dopo cena organizza a casa sua uno spettacolino di cabaret per l’ospite arrivato da Mosca. Una cosa semplice: lustrini, ragazze e musichette; poca roba, in fondo. Dice: ma l’ospite russo sa l’italiano? Beh, forse no. Ma ci sono certe cose che sono lingua universale. L’arte, per esempio..
A un certo punto, uno degli attori che ha recitato nello spettacolo va dall’ospite russo per stingergli la mano. Una normale gentilezza fra gente civile. E poi – così, all’improvviso – gli dice: «Le è piaciuta la… ce-cena?»
Sì, porca miseria: è tutto vero. Non sembra anche a voi che sia fantastico?
p.s. Di questo post sono stati tanto carini da accorgersi, discutendone un pochino, qui.
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